mercoledì 23 aprile 2008

Mirabilandia: tra horror vacui e molto altro


E' arrivata l'ora di parlare un po' di Mirabilandia(ci siamo andati Lunedì 14), anche se non dirò molto perchè non sono troppo ispirato e sono un po' giù di corda. Il viaggio è stato interminabile, non so quante ore, ma credo che nello stesso tempo avremmo percorso la distanza Palermo-Milano....abbiamo sbagliato strada un po' di volte, ma si sa che è colpa delle donne che si sono persino perse a Prato. Comunque il lungo cammino verso Ravenna è stato divertente, grazie anche alle simpatiche trovate di Lorenzo... Poi Mirabilandia: una figata!!! Io non c'ero mai stato e il primo gioco su cui mi hanno portato è stato il katun; cavoli per poco non me la faccio sotto: alla fine del primo giro avevo il mio fegato incastrato tra i denti; ho sentito la sensazione terribile di precipitare nel vuoto, è stato però fantastico, mi piacciono da morire queste scariche di adrenalina. E poi torri gemelle(anche lì brivido), giochi d'acqua(e lì mezzi), casetta degli orrori per bambini deficienti...e tutto con una buona dose di cazzate in compagnia di tutta la banda. CE SIAMO DA VERO SFASCIATI!! Il ritorno è stato un po' più rapido e la stanchezza ha fatto da padrona... Comunque raga è stato tutto davvero bbbello e la compagnia, secondo me, ottima.

mercoledì 16 aprile 2008

"I care"...and you?..


Il mio intento in questo post-compitino è quello di proporre una personale interpretazione di: “I care” e di esporre alcune mie impressioni sul magnifico seminario di Martedì 8 Aprile, soffermandomi soprattutto su ciò che sono riusciti a trasmettermi “gli incredibili ragazzi-clown”.
Come ha fatto notare il prof, probabilmente non esiste in italiano una traduzione precisa di: “I care”; possiamo dargli molteplici significati: può voler dire “partecipare”, ma è senz’altro una partecipazione attiva a qualcosa che si fa perché ci si crede profondamente. E’ un’espressione breve ma efficace, che esemplifica il “provvedere” di una persona a qualcosa, “preoccupandosi” di ciò che fa. Personalmente, se diventerò medico, voglio e penso di dover fare questo: occuparmi di qualcuno e quindi essere partecipe delle sue sofferenze, dei suoi stati d’animo, delle sue paure… Probabilmente le mie parole sembreranno una marea di banalità, anzi, sicuramente appariranno come le classiche frasi fatte intrise di buonismo, ma tutto ciò non mi interessa. Dietro al mio desiderio di diventare medico, oltre al fatto che mi interessano particolarmente alcune branche della medicina (come la psichiatria e la pediatria), c’è la volontà di fare del bene al prossimo, rendermi utile in qualche modo in un mondo spesso di merda, nel quale però forse vale ancora la pena vivere, perché la vita è un dono meraviglioso e bisogna viverla più felicemente possibile. E io questo voglio farlo con tutto il cuore e penso debbano farlo tutti, anche persone che magari si trovano in un letto di ospedale, alle quali un dottore può tentare, senza presunzione, di restituire un po’ della speranza che la malattia si è portata via. Certamente ciò non può sempre accadere, la vita è spesso spietata e crudele, ma personalmente ho intenzione di affrontarla in questo modo. E quei fantastici clown, che ci hanno fatto morire dalle risate, mi hanno fatto apprezzare di nuovo tutto ciò: mi hanno ricordato quanto sia bello e importante restituire un po’ di sorriso e allegria a delle persone; naturalmente ci sono tanti diversi modi per farlo e il loro è veramente stupendo. Nei loro semplici gesti si manifesta tutto il loro impegno, la loro dedizione a qualcosa a cui tengono davvero. Immagino inoltre quanto sia bello e gratificante ricevere il sorriso di un bambino, che magari cinque minuti prima piangeva, impaurito dal dottore che gli faceva una puntura. Credo quindi che ognuno di questi ragazzi, che abbiamo avuto l’onore di conoscere, possa veramente esclamare: “I care!” E anch’io vorrei fare qualcosa del genere, può darsi che non sia moltissimo, tuttavia, come diceva frequentemente Madre Teresa, quello che facciamo è soltanto una goccia in un oceano, ma se quella goccia non ci fosse, mancherebbe all’oceano.

giovedì 10 aprile 2008

La matematica non è un'opinione!!? mah..non ne sono così sicuro

Il titolo è naturalmente ironico, ma devo ammettere che qualche volta ho pensato una cosa del genere, soprattutto quando magari i miei calcoli nella risoluzione di una equazione apparivano totalmente diversi da quelli del mio professore delle superiori. Ma che cos’è la matematica (dal greco: mathematikè techne, ovvero “arte” dell’apprendimento)? Difficile da dire: è sicuramente una scienza alla quale l’uomo si è approcciato fin dall’antichità e che taluni definiscono come un formalismo filosofico che poggia le sue radici su Aristotele e si basa essenzialmente su una struttura logica. Sicuramente non è solo un insieme di numeri, simboli e calcoli, ma qualcosa di più complesso che va al di là della sua pura concettualità; è forse una scienza che esprime concretamente qualcosa di astratto, o viceversa…ma non lo so, io non l’ho ancora capito. Il mio rapporto con questa “materia” non è così idilliaco, anzi è stato spesso conflittuale, sono arrivato veramente a disprezzarla con tutto me stesso, ma probabilmente ciò è più dovuto al fatto che mi sono talvolta “scontrato” con i professori che me l’hanno insegnata e quindi non sono stato in grado di cogliere fino in fondo la sua “essenza”. A dire il vero alle scuole medie la matematica mi piaceva abbastanza, riuscivo a muovermi in questo campo con facilità e ottenevo buoni risultati; infatti avevo addirittura pensato di iscrivermi al Liceo Scientifico, ma poi il richiamo verso le materie umanistiche è stato più forte (ho fatto il Classico) e credo sia stato meglio così.
Personalmente ritengo che sarebbe giusto sottolineare maggiormente l’utilità di questa disciplina anche nell’ambito delle altre scienze, oltre a propinare agli studenti un’infinità di regole e metodologie per risolvere sistemi di equazioni, integrali, derivate e quant’altro. Ho conosciuto alcuni docenti veramente innamorati della matematica, ma, a mio avviso, non sono stati capaci di trasmettere ai ragazzi questa loro passione. Io credo che un insegnante debba porsi di fronte ai propri studenti non solo con l’intento di spiegare nozioni, ma cercando di istaurare un dialogo, rendendo direttamente partecipe del proprio sapere chi gli sta di fronte. In modo particolare, affrontando argomenti complessi come quelli delle scienze matematiche, sarebbe opportuno stimolare l’interesse di chi tenta di apprendere, magari mostrando aspetti meno conosciuti della materia o che solitamente si considerano meno utili. Secondo me è sempre molto produttivo approfondire e porsi delle domande, anche in questo caso. Per esempio: “cosa c’è al di là del semplice calcolo?; come è nata nell’ uomo l’esigenza di creare questo sistema di misura o questo metodo di rappresentazione?; perché tali assiomi concernono solo a certi gruppi di numeri?” E un professore dovrebbe forse spingere lo studente a fare questo.
Quindi la matematica non è sicuramente un’opinione, ma probabilmente talvolta potrebbe essere interpretata in modo leggermente più soggettivo, ovviamente senza uscire dai confini della logica che le è intrinseca o inventare assurde metodologie per risolverla. Dovremmo tutti sforzarci di coglierne anche aspetti più nascosti e non considerarla solo come una sterile materia che fin da piccoli ci ha perseguitato e che spesso siamo stati obbligati a studiare. E’ veramente una disciplina troppo importante, la cui presenza si riscontra in tutte le scienze. E’ proprio il caso di dire: “non entri chi non è matematico!”(così fece scrivere Platone sulla porta dell’Accademia).

(538 parole)

venerdì 4 aprile 2008

Adobe Active Share

Adobe Active Share è un semplice programma grazie al quale è possibile elaborare foto e immagini acquisite direttamente dal proprio computer, scanner, fotocamera digitale oppure scaricate dal web. Il suo utilizzo consente di inserire effetti speciali, ritagliare immagini, ridimensionarle, migliorare la qualità delle proprie foto (ad esempio possono essere ritoccati gli occhi rossi), creare album, visualizzare le foto come presentazione,inserire didascalie e naturalmente il tutto può essere inviato per posta elettronica o pubblicato su internet. Inoltre se si dispone di Photo Deluxe 4.0 le cose divengono ancor più divertenti, in quanto questo programma è dotato di funzioni avanzate per l’elaborazione di foto (anche qui si possono aggiungere effetti, come quelli 3D) al fine di creare biglietti di auguri, cartoline, calendari, adesivi e immagini riproducibili su t-shirt. Tutto questo potrà sembrare banale, ma vi assicuro che è davvero piacevole e consente di essere creativi….anche uno come me, piuttosto allergico al mondo dei computer, ama qualche volta sbizzarrirsi in tanti modi con questo “simpatico gioco”.


Ho utilizzato 163 parole (queste escluse), l’ho visto grazie al conteggio parole di Microsoft Word, di cui mi sono servito per scrivere questo testo.

mercoledì 2 aprile 2008

Strano ma vero: oggi ho studiato!


Stento a crederci ma oggi ho studiato senza farmi distrarre troppo da tante cose come negli ultimi tempi. Sono stato in biblio(a Pistoia) con la cri... Per chi non conoscesse la nuova biblioteca comunale di Pistoia(biblioteca San Giorgio): é la più grande della toscana(quindi con una vastissima scelta di libri e non solo), è aperta da circa un anno ed è un posto tranquillo in cui poter studiare...è davvero bella e accogliente e inoltre,cosa importantissima, spesso ci sono un sacco di belle ragazze...e poi chi è del posto,come me, incontra sempre qualcuno che conosce con il quale poter parlare e dire qualche minchiata in memoria degli anni trascorsi al liceo.
Insomma in definitiva ho studiato anatomia, anche se come sempre ogni tanto la cri mi rompeva le palle.scherzo piccina. Ora me ne vado a letto, ci si vede prossimamente ragazzacci!

P.S. lo so ho un po' pubblicizzato la mia città, ma ogni tanto ci vuole.....in parecchi credono che a Pistoia ci sia solo lo zoo (e effettivamente non c'è molto altro)